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sabato 21 luglio 2012

I DISLESSICI SONO DIVERSI!

Anche se tutti hanno un disturbo legato alla lettura, non esiste un dislessico uguale ad un altro!
E' più frequente trovare quadri eterogenei: difficoltà di lettura e di calcolo, di scrittura e di attenzione… Per formulare una diagnosi, quindi, si indaga su vari livelli: sulle singole funzioni compromesse (o poco sviluppate) e sui sistemi che le sostengono (memorie e i diversi tipi di attenzione).
Il luogo comune secondo cui i bambini dislessici abbiano un Quoziente Intellettivo (QI) molto basso o un ritardo mentale è una falsità che si protrae ancora oggi, soprattutto negli ambienti poco informati.
Questo luogo comune nasce dal fatto che la lettura è diventata una pratica comune e quotidiana, quasi data per scontata, quindi chi ha difficoltà con essa viene spesso additato come "poco intelligente" o "stupido". Anche lo stesso soggetto è portato a crederlo, abbassando il proprio livello di autostima ed entrando in un circolo vizioso.
In ogni caso, la prova scientifica del fatto che i dislessici non hanno problemi di intelligenza è questa: per definizione diagnostica solo i soggetti con disturbo di lettura e privi di deficit sensoriali o di ritardo mentale vengono diagnosticati come dislessici.


Ecco alcuni esempi diversi semplificati:

  1. Disturbo di lettura + QI di poco inferiore alla norma (entro 1 deviazione standard) = dislessia 
  2. Disturbo di lettura + QI nella norma = dislessia
  3. Disturbo di lettura + QI superiore alla norma = dislessia 
  4. Disturbo di lettura + QI elevatissimo = dislessia
  5. Disturbo di lettura + QI molto basso = ritardo mentale


Nel caso 5 non viene emessa una diagnosi di dislessia e si cambia scenario. Quindi se si viene diagnosticati dislessici, o con DSA, non vi sono, per definizione, problemi d'intelligenza.
A questo punto, è evidente che la popolazione dei dislessici possieda un QI nella norma o superiore.


sabato 7 luglio 2012


La casa delle parole
 Cos'è?
Il CRED Ausilioteca, nell’ambito dei progetti P.I.A. “Informatica e disabilità” e D.I.DA. (Disabilità, Informatica e Difficoltà d’Apprendimento), ha realizzato un software didattico originale, in collaborazione con la cooperativa sociale di tipo B “Media informatica”, che ne ha curato la realizzazione informatica.
Il software “La casa delle parole” si rivolge prevalentemente a bambini dagli 8 agli 11 anni, con disturbi specifici di scrittura o che presentano difficoltà ortografiche e di decisione lessicale.
Il programma presenta, infatti, una serie di esercizi di analisi fonologica, discriminazione visivo-lessicale e completamento di frasi con la lettera mancante, con l’obiettivo di migliorare la competenza ortografica di tutti quei bambini che necessitino di un training per migliorare tale competenza, con particolare riferimento agli errori di scambio di grafemi, di errori nei raddoppiamenti o negli accenti oppure in caso di omissione o aggiunta di lettere.
Il bambino, quindi, svolge un percorso di apprendimento in un ambiente virtuale, che consiste nell’esplorare tutti i 9 piani di un palazzo, con tre stanze per piano, ad eccezione dell’ultimo con una sola stanza per il gioco/verifica finale. L’alunno può scegliere il piano in cui trovarsi, ma deve necessariamente seguire un processo sequenziale nello svolgimento degli esercizi presenti nel piano, allo scopo di compiere un training specifico per il miglioramento delle sue competenze ortografiche.
La particolarità del software “La casa delle parole” consiste inoltre nell’essere personalizzabile dall’insegnante o dall’adulto che propone l’utilizzo del programma, al fine di creare esercizi con parole o frasi mirate al recupero delle specifiche difficoltà del bambino. Il software, inoltre, consente di salvare la personalizzazione effettuata inserendo il nome dell’utente.
I bambini, quindi, potranno svolgere le diverse attività nella modalità standard o in quella “personalizzata” dall’insegnante, accedendo, una volta terminati correttamente tutti gli esercizi del palazzo, alla “suite” in cui è presente il gioco/verifica finale: “la ruota della fortuna”.