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venerdì 10 febbraio 2012

La dislessia è un Disturbo Specifico di Lettura...ma che cos'è la LETTURA?
Con il termine lettura si possono intendere, in realtà, almeno due cose: 
lettura strumentale, ovvero capacità di riconoscere e denominare velocemente e correttamente le parole di un testo;
- comprensione, ovvero capacità di rappresentarsi il contenuto di quello che si sta leggendo.
Quindi, da queste due definizioni si può comprendere che:
- si può leggere bene ma non capire cosa si sta leggendo;
- capire un testo anche se si legge molto stentamente.
Esiste una doppia dissociazione tra lettura e comprensione:
- vi sono persone con difficoltà nell'acquisizione dell'abilità di leggere e che leggono con difficoltà (dislessia o disturbo specifico della lettura), ma nonostante ciò riescono a comprendere sufficientemente;
- vi sono poi persone che hanno una buona decodifica ma che non comprendono ciò che leggono, sono chiamati "poor comprehenders" o "cattivi lettori". Nei casi più gravi si parla di disturbo specifico della comprensione.Per comprendere meglio definisco l'attività di decodifica. Essa comprende la conoscenza delle regole di conversione dei segni grafici in suoni e la ricostruzione delle stringhe di suoni in parole del lessico.Es. "pesce" non è un buon esempio perchè vi è il suono "sc"che non è trasparente, 2 lettere rappresentate da un unico suono.
Lo studente con disturbo di comprensione del testo presenta:
  1.  una prestazione al di sotto della norma in prove specifiche che valutano la comprensione del testo;
  2.  una valutazione dell'intelligenza al di sopra della fascia del ritardo mentale;
  3. nessuna situazione di svantaggio socio- culturale o di carenza di istruzione;
  4. nessun ritardo mentale o deficit di tipo sensoriale.
I cattivi lettori si caratterizzano per:
  1. avere un minor controllo sulla loro comprensione;
  2. avere minori conoscenze sulle strategie per raggiungere un determinato scopo;
  3. essere meno capaci di cogliere gli indizi offerti dal testo e di esprimere giudizi di difficoltà;
  4. sono meno consapevoli del fatto che lo scopo della lettura è comprendere.